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ANNO 2014

tortuga

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testo di Lorenzo Gioielli

regia Virginia Franchi

con Lorenzo Gioielli e Andrea Monno

elaborazioni sonore Gianni Salinetti

scenografia Claudia Cosenza

costumi Alessandro Fusco

disegno luci Alessio Pascale

foto di Elisabetta Di Salvo

TORTUGA (dalla fine all'inizio del mondo) è la storia dell’ultimo uomo sulla terra, Marcus, e dell’ultima tartaruga mutante, Tortuga. Tutti gli altri uomini e creature viventi sono morti, di noia. Per questo i due viaggiano, e soprattutto parlano, si raccontano, senza pause, perché se si fermassero l’istante successivo potrebbe essere fatale.

Lo spazio in cui sono immersi è certamente post-catastrofico ma nulla ha a che fare con l’immaginario collettivo che tratta della Terra dopo un olocausto planetario. L’habitat è surreale, intricato, un groviglio di malinconia e speranza, di rimandi a un mondo estinto, così come il linguaggio parlato dai due, una neo-lingua nata dalla riscrittura e ricomposizione di parole e suoni appartenenti a un tempo di cui non si ricorda quasi nulla, se non che le proprie misere vicende, ora eccezionali perché la loro narrazione è rimedio alla morte stessa.

 

Così come eccezionali sono loro, Marcus e Tortuga, eroi del nulla, del parlarsi addosso, dell’oltrepassare ogni sorta di pudore comunicativo, dell’essere gli ultimi rimasti, e della grandezza del destino che li attende.

CONTRIBUTI CRITICI

Ci sono stati due spettacoli che mi hanno scaldato il cuore, nei giorni passati. Due cose “piccole”, eppure estremamente significative: il primo un dialoghetto stralunato e delicatissimo, Tortuga, riscritta in una lingua magica, sospesa tra quell’improbabile volgare dell’Armata Brancaleone di Monicelli e le raffinate reiterazioni di Beckett. […] Il progetto di Lisa (acronimo che sta per l’impegnativo: Libere Iniziative Spettacolari Azzardate) si avvale del ella nitida regia di Virginia Franchi, attenta ai dettagli, a dare spazio e corpo al testo, a rendere gradevolissima, insomma, questa favola.

Andrea Porcheddu, LINKIESTA

 

Dall’invenzione linguistica, dal gioco letterario del pastiche, dall’incontro surreale e giocherellone della tematica post-atomica, ne è nato uno spettacolo poetico e delicato. Diretti dall’accorta ed equilibrata regia di Virginia Franchi, i due attori sono bravissimi. Andatelo a vedere.

 

Francesco Sala, Il Giornale OFF

 

I personaggi si muovono in uno spazio vuoto di brookiana memoria caratterizzato da una scenografia essenziale in cui i racconti possono oscillare tra il piano della realtà e quello della fantasia. Si tratta di un contenitore ideale di storie e immagini, in grado di accogliere ogni possibilità creativa, uno spazio surreale in cui campeggia la forza evocatrice del linguaggio teatrale e delle immagini.

 

Ilaria Pizzolante, Persinsala

 

Tortuga è un racconto che racchiude egregiamente in sé tutti gli elementi della fiaba “classica”, una vera e propria leggenda mitologica sulla contemporaneità.

 

Giulio Sonno, Paperstreet

C'è un filo rosso, nascosto dietro le pieghe di questo spettacolo. Un filo rosso che si dipana lungo un insieme di espressioni, movimenti e narrazioni che la regista Virginia Franchi riassume all'interno di uno spettacolo asciutto e diretto con mano ferma e decisa. Complice anche un'interpretazione trascinante da parte dei protagonisti, Lorenzo Gioielli (anche autore del testo) e Andrea Monno. […] La forza trascinante di questo spettacolo riesce a trovare un ulteriore canale di espressione, peraltro gestito magistralmente dai due protagonisti: il linguaggio.

Andrea Gimbo, TeatroTeatro.it

 

Il loro viaggio, che fa sorridere nei tratti dell'esplorazione del linguaggio, è una possibile espressione della potenza dell'immaginazione, una creatività che delinea mondi possibili non solo nella vita reale, ma anche sul palcoscenico teatrale che trova una perfetta forma nell'interpretazione di Andrea Monno (Tortuga) e Lorenzo Gioielli (Marcus), anche autore del testo della pièce.

Valentina Mallamaci, Recensito

 

TEATRO
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